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Casa 19

L’ edifico è parte di un piano di recupero e costituisce il completamento del grande isolato triangolare ubicato tra le vie Novara, Paravia e Celio. La nuova costruzione è un grande organismo angolare con corte interna inserito nel tessuto urbano che lo circonda ma, nella sua rigorosa semplicità, non si confronta con il contesto.

La scelta progettuale è infatti quella di creare, con un contemporaneo linguaggio architettonico, un segnale catalizzatore all’interno della disomogeneità del contesto edilizio circostante, che mantiene, secondo le indicazioni del Piano di Recupero, la continuità delle altezze e degli allineamenti dei fabbricati adiacenti.

La struttura portante, che segue l’articolazione modulare della pianta, è realizzata in cemento armato. Le finestre in legno e le superfici vetrate aprono gli spazi interni al paesaggio urbano circostante ; setti in muratura aggettanti perpendicolarmente separano verticalmente le facciate dei differenti corpi di fabbrica.

Lunghi terrazzi coronano l’ edificio e sono schermati da parapetti in lamiera stirata; strutture curvilinee in ferro simili a pergolati prolungano l’ andamento delle coperture in zinco. Queste coperture curvilinee si intersecano nell’ elemento angolare dei grandi terrazzi, posto sopra al volume trasparente della scala che dall’ atrio scende ai piani inferiori.

Le murature che delimitano l’ angolo sezionano l’ edificio e mettono in evidenza la specularità dei prospetti composti da setti murari rivestiti in materiale ceramico. Le facciate sono inoltre caratterizzate dai parapetti in vetro colorato dei balconi e dalla pensilina in ferro che corona e completa l’ elemento architettonico dell’ angolo.

  • Progetto: Piergiorgio Fasoli e Luigi Ferrario
  • Collaboratori: Keiko Kondo, Federico Sartorato, Carlo Gorelli, Ilira Maliqui
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