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Casa Studio

Bergamo Alta – 1991/1992

Studio grafico e di progettazione navale, lo spazio era caratterizzato da un unico ambiente orizzontale al piano sottotetto e da un sottostante unico volume stretto e verticale che ospitava la scala, demolita molto tempo prima, che scendeva dal livello strada a quello del cortile sottostante: il progetto propone una “struttura architettata dentro una architettura”, escogitando un percorso che permette di mantenere intatte le originali strutture dell’edificio come le murature e la volta.

Il nodo progettuale è costituito dall’accesso al sottotetto inizialmente impedito dalla presenza della volta a botte del vano scala inclinata nella direzione del cortile sottostante: l’inserimento di una scala verticale nel crollo della porzione terminale della volta ha permesso di conservarla completa della sua sovrastante pavimentazione in cotto a gradoni inclinati che completano il collegamento all’ambiente superiore.

La scala infatti, ad andamento tortile, quasi sospesa nel vuoto, realizzata con gradini in metallo grigliato poggianti al centro su una lastra di cristallo, collega i vari livelli fino ai gradoni in cotto sopra la volta e poi giunge attraverso questi al grande ambiente del sottotetto.

Il bagno e la piccola cucina sono posti sotto il livello dell’ingresso e sono raggiungibili attraverso gradini in legno a sbalzo dalla muratura.

“Il connubio di materiali naturali o naturalizzati attraverso misurate trasparenze, […] permette una felice coesistenza e sovrapposizione di parti nuove e parti sedimentate riuscendo a qualificare il nuovo senza mortificazione della struttura originaria” (Laura Andreini, “Casa-studio Bergamo” in “Area” n° 28, settembre 1996).

  • Bergamo Alta – 1991/1992
  • Progetto Luigi Ferrario
  • Collaboratori: Henk Hartzema, Oriol Roselló, Dario Saita
  • Prodotti: Mapei, Rapsel, Technopolymers
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