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Concorso Fear of Columns

2017

“Dopo l’architettura Moderna” fu pubblicato da Paolo Portoghesi nel 1980 e, durante la prima mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia “La presenza del passato”, con il progetto espositivo della “Via Novissima” dichiarò ufficialmente morto il “Movimento Moderno”.

Portoghesi dovette ricredersi.

Infatti, durante il Convegno-Esposizione  “Dopo l’ Architettura Post-Moderna” del 1981 a Boissano, riconobbe che l’esperimento di Venezia era stato invece la “tomba” del “Post-Moderno”: effimero e stilistico recupero degli archetipi dell’architettura del passato.

Il tema dell’Esposizione di Boissano è provocatoriamente rappresentato dall’ inserimento di una colonna del Partenone (elemento dell’architettura classica per eccellenza) in una prospettiva disegnata da Mies van der Rohe, maestro del Movimento Moderno.

La stessa prospettiva è stata utilizzata per ogni attività culturale sviluppata da Ferrario negli anni seguenti e

il concorso per il 30° anniversario del Padiglione di Barcellona fornisce un’ ulteriore possibilità: non solo quella di intervenire  provocatoriamente su un disegno di Mies van der Rohe ma quella di proporre un vero intervento di carattere temporaneo su una delle sue architetture.

Provocatoriamente sono state inserite ben otto colonne gonfiabili all’interno del Padiglione di Mies attorno agli esili pilastri metallici. All’esterno sono stati idealmente ricostruiti i due podi con bandiere e sostituite le colonne preesistenti con otto tronchi di colonna, sempre gonfiabili.

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